Le domande poste frequentemente
Qui troverete alcune delle risposte più ricercate dal mondo del credito
R.: Quando si parla di recupero credito stragiudiziale si intendono tutte quelle attività che sono finalizzate a portare il debitore a chiudere, in via bonaria, il proprio debito, attraverso sollecitazioni scritte e verbali, eseguite anche attraverso il contatto diretto con lo stesso mediante visite domiciliari. Quando si parla di recupero Giudiziale invece si intendono quelle attività svolte da Avvocati iscritti all’albo professionale, attraverso l’iter delle normative vigenti e sottoposte al giudizio del tribunale competente.
R.: E' piuttosto difficile dare una risposta assoluta a questa domanda, diciamo che le pratiche vengono mantenute "vive" al massimo 60 giorni con tempistiche differenti in funzione della lavorazione necessaria, si pensi a titolo esemplificativo un debitore che risulti irreperibile ad una prima visita che necessità di ricerche approfondite prima di iniziare la transazione.
R.: In caso di pratica negativa nella fase stragiudiziale viene rilasciata una dichiarazione che attesta l'impossibilità del recupero bonario vantato, e a fronte di questa attività viene consigliata o meno la fase giudiziale di recupero.
R.: La società di recupero crediti non ha l’autorizzazione ad incassare cifre inferiori e/o dilazioni di pagamento se non autorizzate dal creditore che in pratica resta assolutamente il decisionale.
R.: Chi svolge questa attività per operare deve essere autorizzato dal Prefetto, ai sensi dell'art. 134 T.U.L.P.S.
R.: La Legge 675/96 ed ancora più il Decreto Legislativo 196/2003 hanno limitato severamente la raccolta, il trattamento e la diffusione delle informazioni personali,sia sulle persone fisiche che su quelle giuridiche. Tuttavia viene consentita la fornitura e la diffusione dei dati personali senza il consenso dell'interessato, nei casi in cui: